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Dopo la "quarantena", sportello psicologico gratuito

Il lungo periodo di quarantena legato alle misure di contenimento del contagio da Covid, sembra aver avuto degli “strascichi” psicologici importanti sulla salute pubblica. Studi autorevoli hanno infatti sentenziato l’insorgere di una seconda ondata di “pandemia”, questa volta di “disturbi psicologici da isolamento e/o rientro alla vita sociale”. Per fronteggiare queste problematiche o estinguerle sul nascere, la farmacia Masi ha attivato presso i suoi spazi, uno sportello psicologico gratuito. I colloqui saranno curati dalla dott.ssa Nicoletta Brisacani, psicologa e psicoterapeuta; l’abbiamo incontrata per saperne di più…

Nell'era dei social network è ancora lecito parlare di "distanziamento sociale"?

Viviamo in un periodo storico in cui la presenza dei Social Network nella vita di tutti i giorni ha sicuramente modificato il nostro modo di vivere le relazioni sociali, ma non l’essenza dei sentimenti che le sottendono. Per questo ha senso ancora parlare di “distanziamento sociale”, una frase quasi ossimorica perché la socialità comprende la vicinanza fisica, bisogno che è stato negato dal COVI19, per ovvie ragioni, ma compensato dalla tecnologia. Certamente non possiamo sottovalutare gli eventuali effetti negativi collegati al distanziamento, i quali potrebbero portare ad una maggior freddezza nei rapporti umani

Quali disturbi psicologici potrebbero emergere a seguito di un lungo periodo di lockdown?

In questo periodo abbiamo vissuto forti emozioni, legate alla riduzione dei contatti sociali, ma anche alla paura del contagio, sia per noi stessi sia per i nostri cari, alla preoccupazione rispetto al futuro, alla perdita del lavoro, al dolore conseguente alla perdita di una persona cara e alla sofferenza per non averle potuto dare l’estremo saluto. Da qui l’insorgere di quelle emozioni primarie, quali la paura, l’ansia, la tristezza, generate da questa potenziale minaccia che potrebbe affliggere il nostro benessere psicofisico e che con il prolungarsi di tale stato, potrebbe condurre a dei veri e propri disturbi legati alle fobie, al panico, allo stress, alla depressione, e spingersi fino a generare idee suicidarie e condotte violente o abuso di alcool e sostanze. Purtroppo siamo tutti esposti a questo pericolo, sia bambini sia adulti, sia contagiati che non, sia persone direttamente coinvolte (ad esempio il personale sanitario) che non, proprio perché questo virus è stato “quel fulmine a ciel sereno”, che ha modificato la nostra quotidianità, le nostre abitudini che fino al giorno prima del lockdown, ci sembravano così scontate

In linea di massima, si tratta di criticità pregresse o nuove evidenze?

È evidente che nessuno di noi si era mai trovato prima ad affrontare una situazione simile. Certo la popolazione più sensibile, cioè persone con depressione, fobie, ansia generalizzata, disturbi ossessivo-compulsivi, possono soffrire più di chiunque altro in questo contesto. Però come già detto, nessuno è escluso, anche per le persone che solitamente non hanno mai avuto difficoltà di tipo psicologiche. La situazione attuale è pertanto in grado di provocare conseguenze non differenti rispetto a quelle conseguenti alle grandi catastrofi, conflitti armati, attacchi terroristici, generando, nello specifico anche disturbo post traumatico da stress 

Il ritorno alla "vita sociale" può essere traumatico?

Il ritorno alla “vita sociale” può essere davvero difficile. Questo perché l’esperienza vissuta ci ha creato una convinzione forte: la casa è il nostro posto sicuro. È ovvio che questa convinzione, adesso, potrebbe generare in noi delle problematiche. Il ritorno AD UNA parvenza di normalità con l’ansia di riprendere i ritmi precedenti e la paura di non adattarsi ai nuovi, è in realtà una reazione del tutto normale e comune e può bloccarci, diventando davvero un limite per questo nuovo inizio

Come fare per prevenire questa evenienza?

Il mio consiglio è proprio quello di affrontare le proprie paure, non reprimerle, non soffocarle, poichè le stesse possono trasformarsi in sintomi più intensi e di difficile controllo. Quelle abitudini che in questi mesi sono diventate la nostra nuova quotidianità, quali lavare costantemente le mani, l’essere distanti un metro dagli altri, evitare gli spazi chiusi e affollati, sono tutte indicazioni giuste e preventive, ma cerchiamo di viverle con naturalezza in modo da gestirle razionalmente, per evitare che si trasformino in qualcosa che percepiamo negativamente e che possano indurci a sviluppare dei veri e propri disturbi

Ci parli di questo sportello psicologico gratuito... Come usufruirne.

Da queste riflessioni nasce questa bell’idea promossa dalla farmacia Masi con la mia collaborazione, di creare uno spazio psicologico gratuito di aiuto per alleviare il disagio in situazioni di vita specifiche e utile per elaborare pensieri e vissuti emotivi in un dato momento particolare della nostra vita, non trascurando i segnali di malessere: tristezza, irritabilità, paura, insonnia, pensieri negativi. Sarà possibile prenotare il proprio colloquio rivolgendosi in farmacia, chiamando oppure scrivendo sui canali social sia della farmacia sia i miei. Sarà mantenuta la privacy e gli incontri saranno in totale riservatezza. Ovviamente verranno rispettate le misure di sicurezza previste da decreto.

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